Perché non sono felice???

Perché non sono felice? Come smettere di farsi questa domanda.


Don’t you know that Rome wasn’t built in a day?
Morcheeba
Chissà per quale motivo la stragrande maggioranza delle persone, e molto probabilmente tu ne farai parte,è convinta che la felicità sia come un interruttore della luce.
Sei insoddisfatto e infelice e continui a immaginare quanto più bella e più divertente possa essere la vita da felici e appagati. Ma vorresti svegliarti domattina e sentirti contento e spensierato, grazie a chissà quale miracolo accaduto mentre ti riposavi tra le braccia di Morfeo.
Non te la fai la domanda: “Cosa posso fare adesso per svegliarmi felice domani mattina?”
Ti limiti solamente a lamentarti della tua situazione attuale e continui ad invidiare le persone sorridenti, quelle che apparentemente sembrano piene di felicità e di gioia.

Io non sono felice, perché?

Sono pronto a scommettere che queste domande nella tua testa sono all’ordine del giorno:
“Loro non hanno tutti i problemi che ho io.”
“Vorrei vederli nella mia situazione, non riderebbero così tanto.”
“Sono proprio una persona sf…ta, capitano sempre tutte a me!”
“Io non sono felice ma se fossi nella loro situazione sarei la persona più contenta del mondo!”
Balle! Finiscila di fare la vittima e di prenderti in giro!
Per quanto ne sai i loro problemi potrebbero essere di gran lunga peggiori dei tuoi, ma magari loro li affrontano diversamente e con un altro spirito e probabilmente nella tua situazione si sentirebbero ancora più sollevati. Oppure tu, nella loro di situazione avresti già deciso di farla finita!
Smettila di guardare gli altri e di cercare scuse in loro per il tuo stato d’animo, non serve a niente se non a farti rimanere nella stessa situazione a vita.
Guarda piuttosto dentro di te e fatti delle domande giudicando solo te stesso. Potresti dire:
“Cosa posso fare per cambiare la mia situazione?”
“Se al momento non posso fare niente posso almeno fare il possibile per vivere questa situazione serenamente?”
“Come posso comportarmi diversamente per non ritrovarmi più in queste condizioni?”
“Ma è poi così vero che a me non capita mai niente di positivo?”

In primis l’approccio

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Questo è il vero e primo interruttore da premere. Se aspetti quello che si accende da solo di notte mi dispiace dirti che rimarrai al buio a vita…
L’atteggiamento mentale è di primaria importanza in qualunque cambiamento si voglia intraprendere. E quello per raggiungere la felicità o perlomeno un benessere è uno tra i più difficili.
Ma è possibile, e per farlo devi per prima cosa essere convinto di volerlo fare, e cominciare a pensarla come una cosa positiva. Per farti un esempio è molto meglio pensare “Che bello, oggi mi sento ancora più vicino alla meta” piuttosto che “Madò, ancora così tanta strada c’è da fare?!”
Sei nella stessa identica situazione e una frase non ti farà cambiare lo stato delle cose, ma ti farà averemolti più stimoli, ti farà sentire più sicuro di te, più realizzato e ti farà mantenere alto l’entusiasmoanche nel giorno successivo.
Un atteggiamento invece ostile e rinunciatario ti farà solamente del male, perché ti darà una scusante al tuo far niente, tanto, manca ancora così tanto che anche se non faccio niente oggi non cambierà niente, giorno più giorno meno…
Fai uscire dalla tua testa quell’odioso “oggi non sono felice” e fallo diventare un “domani sarò più felice!”.
Sii propositivo, sii positivo, sii entusiasta, sii ottimista. Comincia ad annotare in un’agendina tutti i tuoi, anche minimi, successi e cerca di dimenticare tutti gli insuccessi. Scrivi anche che sei riuscito ad alzarti con la prima sveglia, a non esagerare con il cibo, a rispondere nel modo corretto alla domanda del capo ecc,ecc..
Scrivi tutto quello che ti succede di positivo e non appena hai un momento di debolezza rileggi tutto quello che sei riuscito a fare nei giorni precedenti. Rimarrai sorpreso nel vedere e nel ricordare di quanti piccoli successi è formato un solo giorno e questo ti darà la spinta necessaria per continuare per la strada giusta.

Ci vuole tempo

Quante volte ti sei detto: “Ora sono stanco. Devo fare qualcosa, domani vado ad iscrivermi in palestra!”
E quante altre volte ti sei detto: Non sono felice per niente, quanto vorrei che le cose cambiassero!”
E adesso te la faccio io una domanda: “Perché quando pensi alla palestra dai per scontato che per arrivare a determinati risultati hai bisogno di molto tempo, costanza, dedizione e sudore e quando invece pensi alla felicità pretendi che arrivi con uno schiocco di dita?”
La canzone dei Morcheeba citata in aperture ne è l’esempio. Roma non è stata costruita in un giorno. Una foresta non cresce in un giorno. Un bambino non nasce in giorno. La forma fisica non si raggiunge in un giorno. Per tutte le cose meravigliose ci vuole tempo. Quanto? Dipende. Ma sicuramente più sarà il tempo e più sara la soddisfazione!
Tutto si costruisce con il tempo, passo dopo passo e anche la serenità ne fa parte. Prova a pensare a quando andavi a scuola e se ancora ci vai pensa alle scuole elementari. Che bei momenti, vero? E com’è volato il tempo, sembra ieri…
Ma ti ricordi veramente bene quel periodo? Ti ricordi di come ti svegliavi ogni mattina con le scatole girate perché avresti preferito star sotto le coperte? E quando volevi giocare o divertirti il pomeriggio invece eri costretto a fare i compiti? E tutte quelle volte che sei dovuto tornare dicendo ai tuoi genitori che avevi preso una nota? Ok, magari questo ultimo punto è un po’ troppo autobiografico…
Non era per niente bello andare a scuola! Eppure adesso, a distanza di anni, quasi tutti dicono che ci tornerebbero volentieri e che rimpiangono quei bei tempi.
E’ lo stesso con la felicità. Non ti sveglierai mai la mattina sentendoti felice, potrai alzarti e sentirti (come piace definirlo a me) leggero, spensierato, contento, appagato ma non felice.
Ci si rende conto di un periodo felice solo quando si pensa al passato, mai mentre lo si sta vivendo. Ma si può sicuramente fare il possibile affinché un giorno, ripensando ad oggi o a domani si possa dire: “In quel periodo ero proprio felice!”

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