Deserto di Dio



Deserto di Dio!


Senza tregua e senza forza
Senza acqua e senza pane
Senza speranza e senza ombra
Senza Dio e senza destino
Assenza di sé e di tutto
Miraggio, desiderio e sogno!
Deserto tuo e deserto mio, deserto di Dio!



Dio non si rivela con apparizioni mistiche o paranormali;
Dio non si affaccia in mezzo a cieli dorati ma si nasconde nella polvere della terra;
Dio si fa trovare nelle ore delle nostre giornate.
Che cosa significa credere, allora?
Credere non è mai partecipare a una fumosa vicenda spiritualeggiante.
Credere non è mai un’astratta avventura del pensiero.
Credere è un viaggio all’interno della trama spesso oscura e fragile della nostra storia.
E’ lì che appare il Dio “incarnato”.

Il deserto è luogo dell’incontro con se stesso e con Dio,
Luogo dell’incontro con le proprie paure e con le forze.
Nel deserto si porta solo l’essenziale, così si è più libero.
Nel deserto si deve affrontare i propri demoni e le debolezze.
Ivi ognuno è quello che davvero è, senza finzioni o maschere.
La più grande tentazione di chi è nel deserto è il miracolo.
Attraversare la melma dell’esistenza senza le fatica e i sacrifici.


O Dio degli abbandonati e degli affaticati, salvaci!
O Dio dei peccatori e dei marginalizzati, accoglici!
O Dio dei miserabili e dei delusi, rafforzaci!
O Dio degli sperduti e dei senza dei, raggiungici!
O Dio che cammini nel deserto, aiutaci a superarlo!
O Dio di Dio, vieni a illuminarci e darci una via!



Jorge Ribeiro
16.02.13

COME ANDARE AVANTI?


Come andare avanti?




Porre domande
Senza avere pretese
Non cercare o dare risposta…



Vivere la noia senza palinativi
Affrontare la nausea senza incubi
Dribblare il delirio senza paure



O mondo sembra disturbato e confuso
I sentimenti sono quasi psicodelici
Le persone appaiono come soffrissero di borderline



E mi domando insistentemente
Non trovo luce o direzione
Come andare avanti?


Sogni e deliri
Apatia e sconcerto
E come andare avanti?


Jorge Ribeiro
16.02.13

Che cos’e’ il disturbo Borderline?


Che cos’e’ il disturbo Borderline


Il disturbo borderline di personalità (DBP) è un disturbo di personalitàcaratterizzato da repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri. Questi elementi si rinforzano reciprocamente, generando notevole sofferenza e comportamenti problematici. Ne consegue che le persone con questo disturbo, pur essendo dotate di molte risorse personali e sociali, realizzano con difficoltà e a fatica i propri obiettivi.
Tra i disturbi di personalità, il disturbo borderline è quello che giunge più comunemente all’osservazione clinica. Colpisce il 2% della popolazione, più frequentemente il sesso femminile. L’esordio avviene in adolescenza o nella prima età adulta.

Come si manifesta

Tra le caratteristiche principali di chi presenta il disturbo borderline figura l’instabilità emotiva, che si manifesta con marcati e repentini cambiamenti dell’umore: queste persone possono oscillare rapidamente, ad esempio, tra la serenità e la forte tristezza, tra l’intensa rabbia e il senso di colpa. A volte emozioni contrastanti sono presenti contemporaneamente, tanto da creare caosnel soggetto e nelle persone a lui vicine.
Queste “tempeste emotive” si scatenano soprattutto in risposta ad eventi relazionali spiacevoli, come, ad esempio, un rifiuto, una critica o una semplice disattenzione da parte degli altri. Lareazione emotiva di chi ha questo disturbo è molto  più  immediata, marcata e duraturarispetto a quella delle altre persone (vulnerabilità emotiva), per cui gestire le proprie emozioni diventa più difficile (disregolazione emotiva).
Nel tentativo di controllare i propri picchi emotivi, le persone con disturbo borderline di personalità ricorrono all’azione impulsivamente, agiscono senza riflettere. L’impulsività si può esprimere con esplosioni di rabbia, litigi violenti fino alla rissa, abuso di sostanze, abbuffate di cibo, gioco d’azzardo, promiscuità sessuale, spese sconsiderate. Possono anche manifestarsi, a volte anche in modo ricorrente, atti autolesivi (es. procurarsi dei tagli sul corpo con delle lamette o delle bruciature con dei mozziconi di sigaretta, ingerire dosi eccessive di psicofarmaci) o tentativi di suicidio.
Un’altra caratteristica importante di chi ha questo disturbo è la difficoltà a riflettere sulle proprie esperienze, sui propri stati d’animo e sui propri rapporti interpersonali in modo coerente e lineare. Le conversazioni di queste persone appaiono in genere ricche di episodi, scene e personaggi, ma prive di un filo conduttore evidente. In altri casi, invece, sembra che stiano raccontando “tutto ed il contrario di tutto”: il loro punto di vista su sé stessi o sulle altre persone risulta contraddittorio.
I soggetti con disturbo borderline presentano, inoltre, relazioni con gli altri tumultuose, intense e coinvolgenti, ma ancora una volta estremamente instabili e caotiche. Non hanno vie di mezzo, sono per il “tutto o nulla”, per cui oscillano rapidamente tra l’idealizzazionedell’altro e la sua svalutazione (es. possono dividere il genere umano in “totalmente buoni” e “totalmente cattivi”).  I rapporti iniziano generalmente con l’idea che l’altro, il partner o un amico, sia perfetto, completamente e costantemente protettivo, affidabile, disponibile, buono. Ma è sufficiente un errore, una critica o una disattenzione, che l’altro venga catalogato repentinamente nel modo opposto: minaccioso, ingannevole, disonesto, malevolo. In molti casi le due immagini dell’altro, quella “buona” e quella “cattiva,” sono presenti contemporaneamente nella mente del soggetto borderline, generando ulteriore caos.
Tutte queste difficoltà incidono drammaticamente sulla stima di sé, per cui i soggetti con questo disturbo si percepiscono, contemporaneamente, sbagliati e fragili. Espressioni come “Non valgo niente!”, “Sono un bluff!”, “Sono inconsistente!”, “Sono orribile!” compaiono frequentemente nei loro pensieri. Trascorrono la maggior parte del tempo a cercare di correggere questi presunti difetti, trattandosi con severità e pretendendo da se stessi cambiamenti impossibili: è una battaglia già persa in partenza, che conferma la loro iniziale percezione di essere sbagliati.
In questo contesto, a volte l’altro è sentito come giudicante e come se fosse un nemico da cui difendersi. In questi momenti queste persone si sentono fragili, facilmente feribili ed esposte, senza possibilità di difesa e di aiuto, ad un mondo potenzialmente minaccioso e pericoloso. Soprattutto in situazioni di stress, questi soggetti possono presentare degli episodi di ideazione paranoide durante i quali pensano che gli altri abbiano intenzioni malevole e ostili verso di loro. In altri casi, invece, rispondono allo stress con delle crisi dissociative durante le quali perdono transitoriamente le capacità critiche ed il senso di sé. In questi casi, l’emozione dominante è la paura, a cui spesso si associa una sensazione di assoluta solitudine e di totale abbandono da parte degli altri.
A volte riescono a sottrarsi alle forti pressioni  cui sono sottoposti distaccandosi da tutto e da tutti:  entrano in uno stato di vuoto nel quale avvertono una penosa mancanza di scopi. Si tratta di una condizione pericolosa, in quanto in questi stati sono frequenti le tendenze all’azione, come le abbuffate di cibo, l’abuso di sostanze stupefacenti, gli atti autolesivi e i tentativi di suicidio.

Come capire se si soffre di disturbo borderline di personalità

In sintesi, i soggetti affetti dal disturbo borderline di personalità presentano disregolazione emotiva ed affettiva con improvvisi attacchi di rabbia, ansie intense ed episodiche, sentimenti di vuoto, instabilità nella percezione di sé e degli altri e comportamenti impulsivi.
Alcuni di questi sintomi si possono ritrovare anche in altre patologie, per cui, per ricevere una diagnosi seria ed accurata, è necessario rivolgersi a persone qualificate.
E’ possibile, comunque, fare delle precisazioni che possono aiutare a distinguere questa categoria diagnostica da altre ad essa assimilabili.
Il disturbo borderline di personalità ha delle caratteristiche in comune con i disturbi dell’umore, in particolare con il disturbo bipolare. Entrambi i disturbi, infatti, presentano degli stati intensi di euforia e di depressione. Il disturbo borderline, tuttavia, è caratterizzato da una disregolazione emotiva pervasiva e da oscillazioni dell’umore dipendenti dal contesto, in particolare dalle relazioni interpersonali. Nel disturbo bipolare, invece, le oscillazioni dell’umore si presentano in modo ciclico ed indipendente dal contesto. Una corretta diagnosi è ulteriormente complicata dal fatto che circa il 50% dei pazienti borderline manifesta anche un disturbo dell’umore (depressione e disturbo bipolare).
Il disturbo borderline di personalità, inoltre, può essere confuso con il disturbo dissociativo dell’identità, con cui ha in comune un senso di confusione riguardo alla propria identità e le rapide fluttuazioni tra tipi completamente diversi di umore e comportamenti. Nel disturbo borderline, tuttavia, le alterazioni dell’identità non si aggregano in distinte personalità con diversi nomi, età, preferenze, ricordi e amnesie per eventi passati, come avviene nel disturbo dissociativo dell’identità.
Bisogna anche differenziare il disturbo borderline di personalità da altri disturbi di personalità con caratteristiche simili, in particolare il disturbo dipendente di personalità e il disturbo istrionico di personalità, con i quali ha in comune il timore dell’abbandono da parte delle persone significative, il senso di vuoto e l’idea di essere sbagliato. Un’ultima distinzione va fatta tra il disturbo borderline e la schizofrenia. I due disturbi hanno in comune alcuni sintomi psicotici, ma nel disturbo borderline questi risultano temporanei e dipendenti dallo stato del paziente o dal contesto. I soggetti borderline, infine, hanno un funzionamento personale e sociale maggiore rispetto alle persone affette da schizofrenia.

Cause

La letteratura è concorde nell’indicare come fattori di rischio del disturbo borderline di personalità due aspetti che interagirebbero tra loro potenziandosi reciprocamente:
  • un’infanzia trascorsa in un ambiente invalidante, cioè un contesto in cui il soggetto può essere stato esposto a svalutazione dei propri stati mentali (pensieri, emozioni e sensazioni fisiche), interazioni caotiche ed inappropriate, espressioni emotive intense, carenze di cure, maltrattamenti e abusi sessuali;
  • fattori genetico-temperamentali, che predisporrebbero il soggetto allo sviluppo della  disregolazione emotiva.  

Conseguenze

Tra le conseguenze principali di questo disturbo figurano l’instabilità nei rapporti interpersonali, lo scarso rendimento lavorativo nonostante le capacità del soggetto, l’abuso di alcool e di droghe e, in casi estremi, il ricorso ad atti autolesivi e suicidari.

Fonte: www.terzocentro.it



LA TENTAZIONE DEL MIRACOLO


Successo, onore e denaro: come uscire? - Mt 4,1-11

“ Siamo chiamati a porre segni di inversione di marcia,
ogni volta che il mondo assolutizza se stesso ”




       I DIECI COMANDAMENTI del
             “dio-quattrino”

I° -  Produrre senza fermarsi
II° -  Possedere sempre più
III° -  Consumare il più possibile
IV° -  Apparire , non essere
V° -  Fare carriera
VI° - Divertirsi
VII°  -  Pensare solo a se stessi
VIII° -  Evitare ogni sacrificio e rinuncia
IX° -  Dominare gli altri
X° -  Violentare la natura per i propri interessi  


ASCOLTANDO la PAROLA


            Gesù fu condotto nel deserto per essere tentato da satana tre volte. Satana incoraggia Gesù a trovare qualche altro modo per compiere la sua missione. E siamo solo all’inizio...
 Ci troviamo di fronte alle tentazioni delle “3 P”:  PROFITTO, PRODIGIO, POTERE.

PROFITTO : “ Fa che le pietre diventino pane ”


            E’ ridurre tutto a economia, o ventre. Convertire anche i sogni in assegni circolari. Niente fiori, solo denaro. Niente poesia, solo ricchezza. Niente musica, solo profitto. Anzi, massimizzazione del profitto se perfino le pietre devono diventare pane. Produzione. Teologia della produzione, mascherata, magari, dall’ipocrisia di voler saziare la fame dei popoli. Il pane esprime bene la tentazione dei beni materiali, pur non necessari. “Non di solo pane vive l’uomo”, non vuol dire che il pane non è necessario per la sopravvivenza: eccome! Vuol dire solo che non è sufficiente per appagare tutti i desideri umani. Egli ebbe pietà delle turbe e moltiplicò i pani, ma l’uomo ha bisogno anche della Parola di Dio, che è Parola d’amore che vuole valori, fedeltà, servizio al prossimo... Vuole altro, già in questa vita! Tra la proposta e la risposta, c’è di mezzo la libertà e la sua scelta.

PRODIGIO : “ Gettati dall’alto: lui ti salverà “


            Ecco la tentazione del prodigio. Il distorcimento della religione a scopi d’interesse. Un Dio utile. Di cui ci si serve. Funzionale ai miei progetti. Che legittimi le mie follie. Come è comodo un Dio che ratifichi il mio disimpegno e mi sostituisca nelle scelte decisive. E’ il desiderio di magia sul pinnacolo del tempio: Buttati! Gli angeli ti sorreggeranno! E’ delirio di onnipotenza; è la tentazione della magia, è la religione sbagliata, che crede di poter disporre di Dio. Gesù chiamò razza adultera quella di coloro che chiedevano miracoli. Non vi sarà dato altro miracolo di quello della Resurrezione.

POTERE : “ Ti darò in mano tutti i regni del mondo “

            Ecco la tentazione del potere. Crescere salendo sulle spalle dell’altro. Schienare il prossimo perché dipenda da me. Togliergli l’aria, perché deve prenderla dalle mie bombole. Negargli la dignità perché sia io a conferirgliela col contagocce. Costituirmi metro della sua libertà, usurpando un diritto che anche Dio esercita con pudore. La vera alternativa, quindi, è qui: o diamo il primato all’amore, e il potere diminuisce; o diamo il primato al potere e l’amore va a farsi benedire. Questa adorazione del principe del potere è il vero peccato umano. “Sarete come Dio!”. E’ il dominio sull’uomo.

Stringi stringi, tutte le tentazioni si riducono a questo triplice modulo.

  

COME USCIRNE ?  L’ALTERNATIVA  PRASSICA  di GESU’



PAROLA : “ Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio “

            Tra il pane che entra nella bocca dell’uomo e la Parola che esce dalla bocca di Dio, la seconda è più importante. Perché il pane ti fa camminare, ma è la PAROLA che orienta i tuoi passi. Il pane, quindi, non è tutto. Anzi, non è nulla se non si sa per quale scopo bisogna mangiarlo. Ebbene la Parola ci dice che noi dobbiamo mangiare per aiutare il prossimo a trovare il suo pane e, con esso, il gusto di vivere. “Dall’amore riconosceranno che siete miei: se porterete gli uni i pesi degli altri”. Non se porterete sulle spalle i pesi delle mie statue in processione! Portare gli uni i pesi degli altri IN-CON-PER AMORE Ã¨ la logica del dono totale per far scendere i crocefissi di oggi dalle migliaia di croci innalzate. Il nostro sonno non può essere tranquillo finché nel mondo ogni anno muoiono 40 milioni di persone per fame; finché applaudiamo, fuori dalle basi NATO, le azioni belliche legittimate; finché rimaniamo apatici al povero che chiede aiuto.
            Spezzare il pane significa che se hai una casa vuota, facci entrare chi è sfrattato altrimenti che serve parlare di Giubileo? Occupati degli ammalati, di chi è diverso da te, di chi non ha avuto fortuna. Tratta bene gli immigrati e se puoi dona un po’ del tuo sangue o i tuoi organi perché il fratello viva. Non abbuffarti da solo. Fai scendere gli altri al banchetto della vita. Ma con te. Forse la gente ha più bisogno di una tovaglia di convivialità che del pane che ci sta sopra.

PROGETTO : “ Non tentare il Signore Dio tuo “


            Cioè: non rinunciare a progetti storici precisi, in cui si chieda impegno, fatica, intelligenza. Vuoi la pace?  Non invocarla solamente, disegna possibilità concrete di attuazione. Vuoi impegnarti? Decidi di farlo, non attendere e mentre lo fai non coprirti di rugiadose emozioni: la carità è giustizia. Non usare Dio, mai, neppure per scopo di beneficienza. Non pretendere miracoli da Lui, laddove l’unico miracolo da chiedere è che tu esca dalla tua cappa di vetro in cui rischi di imprigionarti forse anche in nome della fede.

PROTESTA: “ Vattene, satana. Sta scritto: adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto “

            E’ conosciuto che il deserto è il luogo privilegiato in cui Dio si manifesta, ma allo stesso tempo sembra pure che sia pieno di aspiranti al ruolo di Dio: bisogna smascherarli senza paura. Per questo c’è da combattere tutti i tentativi di spostare la fiducia dell’uomo dal versante di Dio (che è “mio rifugio in cui confido”) a quello di ben altri scudi. Bisogna opporsi ai vitelli d’orodella produzione e dei mercanti di morte; opporsi ai despoti che impongono genuflessioni alla povera gente. Oggi più che mai siamo chiamati a contrastare il peccato delle strutture che opprimono i popoli e a smontare anche le strutture di peccato che opprimono TE. Prega, perché Dio ti preservi dal “peccato che è accovacciato alla tua porta” e pentiti ogni volta che ti accorgi che una sfilza di signorotti intermedi e di idoli di bassa lega, hanno sostituito nel tuo povero cuore l’unico Signore che meriti di essere adorato.

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Per la riflessione personale

1) Il mondo che ti circonda che modelli ti offre?

2) Quale pensi che sia la TENTAZIONE a cui vendi troppe volte il tuo pensiero, la tua mente, il tuo cuore? In quali delle tre tentazioni ti identifichi di più?

3) Ma a pensarci seriamente... ci tieni così tanto ad uscirne o stai palleggiando con la tua vita?

I limiti

I LIMITI




Tanti limiti e tante angosce
Tanti dolori e tante reticenze
Speranze dimezzate
Sogni sperdute
E gente senza destino


I limiti ci cercano dappertutto
Le esigenze ci soffocano continuamente
I bisogni crescono senza tregue
Le forse si disperdono
E ci resta solo la stanchezza


Questo essere con voglia di libertà
Questa volontà per vuole scrutare ogni cosa
Quest'intelligenza che non si ferma nel dato
Questo vivere che è allos stesso tempo anche un morire
Questi limiti che non ci lascia andare via....


14.02.2013

TEMPO FAVOREVOLE

Tempo favorevole


Tutto è reticente…
Cambio di stagioni
Tempo di incertezze
Proclamata la scarcerazione
Tempo di dimissioni!!!


Grigio al nord e splendore al sud
Aspettasi novità
Tempo di conversione
Ricerca di significato
Tempo di remissione!


Ora del resoconto
Tempo favorevole
Sorriso delle vite ormai sparite
Tempo dell’eterno presente
Gioia delle notte mai dormite.


La sfida è lanciata
Il tempo velocemente scorre
Tutti camminano verso lo sconosciuto
Tempo di grazia, tempo favorevole
Ricuperiamo il tempo perduto!!!


14.02.2013

TEMPO DI CONVERSIONE


La Quaresima, i quaranta giorni che precedono la Pasqua, è un cammino di conversione: è un tempo in cui ci viene chiesto di rinunciare ad alcune cose per capire il vero valore dei gesti che facciamo e per chiederci chi e che cosa è davvero importante nella nostra vita. A cosa teniamo davvero.
Allora rinunciare a qualche divertimento per aiutare qualcuno che soffre (vicino o lontano da noi), fare a meno di ghiottonerie varie per dare una ciotola di riso a chi ha fame, togliere un po’ di tempo alla televisione e ai videogiochi per dedicarlo a pensare, a pregare, a dare del tu a Gesù, a stare insieme agli altri nell’amicizia è quello che ci chiede la Quaresima; non per farci soffrire inutilmente, ma per farci scoprire quali sono le sorgenti vere della gioia.
La Quaresima allora non è un tempo triste, ma un’occasione favorevole per ritornare a Dio e riscoprire che lui ci aspetta sempre e che non ha mai smesso di volerci bene.

DECLARATIO DEL SANTO PADRE



  • DECLARATIO DEL SANTO PADREFratres carissimi
    Non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vita communicem. Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum.
    Bene conscius sum hoc munus secundum suam essentiam spiritualem non solum agendo et loquendo exsequi debere, sed non minus patiendo et orando. Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibus subiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei perturbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntiandum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam. Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.
    Fratres carissimi, ex toto corde gratias ago vobis pro omni amore et labore, quo mecum pondus ministerii mei portastis et veniam peto pro omnibus defectibus meis. Nunc autem Sanctam Dei Ecclesiam curae Summi eius Pastoris, Domini nostri Iesu Christi confidimus sanctamque eius Matrem Mariam imploramus, ut patribus Cardinalibus in eligendo novo Summo Pontifice materna sua bonitate assistat. Quod ad me attinet etiam in futuro vita orationi dedicata Sanctae Ecclesiae Dei toto ex corde servire velim.
    Ex Aedibus Vaticanis, die 10 mensis februarii MMXIII
    BENEDICTUS PP XVI

  • TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANACarissimi Fratelli,
    vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
    Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.
    Dal Vaticano, 10 febbraio 2013
    BENEDICTUS PP XVI

  • Pra se pensar ....

    Desespero anunciado

    Desespero anunciado Para que essa agonia exorbitante? Parece que tudo vai se esvair O que se deve fazer? Viver recluso na pr...