L’uomo è chiamato alla speranza, tanto nella coscienza del suo essere personale quanto nella sua relazione al mondo, agli altri e alla storia. Quando liberamente respinge questa chiamata, quando dispera, è proprio perché lo stesso fondamentale modo d’essere del suo spirito lo chiama a sperare (SCLU 28).
«Che debbo sperare»?, se la speranza emerge nella coscienza dell’uomo come una richiesta della sua libertà, come una chiamata alla massima e onnicomprensiva decisione dell’esistenza? Lo si voglia o no, ogni uomo deve scegliere o per aprirsi all’aspirazione insita alla propria pienezza, o per chiudersi nei limiti delle sue speranze intramondane. Pienezza come dono o realizzazione autonoma senza pienezza. Ogni uomo vive, o come chi non spera se non nei confini del mondo, o come chi spera pienamente (SCLU 29).
É a página de todos que acreditam na amizade e no seu poder de libertação e felicidade.É o lugar daqueles que percebem na amizade o fator de realização e perfeição. Quem vive a fazer o bem é feliz!
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