Sotto la neve


Sotto la neve pane ...

“Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame” recita un antico proverbio dell’inverno. Da qualche giorno nevica quasi dappertutto e, nonostante gli inconvenienti per pedoni e automobilisti, il suggestivo paesaggio fa tornare alla mente alcuni detti della civiltà agricola, i quali riassumono l’importanza della neve. La società è cambiata nel tempo, ma resta immutata l’essenza di questo adagio nel sintetizzare la sacralità primigenia della cultura agreste, legata alla natura, alle incerte prospettive del domani, però anche capace di assimilare con gioia i frutti del lavoro dei campi,  del grano, della vite, che, in altre epoche, rappresentavano gli unici introiti familiari.
L’eccessiva acqua affonda il seme, lo affoga e lo marcisce. Al contrario la neve, come una coperta, lo protegge dalle gelate nel grembo della madre terra che lo custodisce, per farlo germogliare sano al risveglio della primavera. Sciogliendosi lentamente, la coltre bianca sarà assorbita dal terreno senza rovinare i raccolti.
Nonostante il progresso tecnologico, il millenario passato rurale resiste come prima risorsa del genere umano. La coltivazione “manuale” del suolo è, infatti, il fattore basilare dell’attività contadina, intimamente legata all’impegno personale dell’uomo, con tutte le sue implicazioni culturali e di tradizioni, di cui ognuno di noi reca traccia nelle sue origini ancestrali.
Daniela Quieti

Nenhum comentário:

Pra se pensar ....

Desespero anunciado

Desespero anunciado Para que essa agonia exorbitante? Parece que tudo vai se esvair O que se deve fazer? Viver recluso na pr...