Sotto la neve pane ...
L’eccessiva acqua affonda il seme, lo affoga e lo marcisce. Al contrario la neve, come una coperta, lo protegge dalle gelate nel grembo della madre terra che lo custodisce, per farlo germogliare sano al risveglio della primavera. Sciogliendosi lentamente, la coltre bianca sarà assorbita dal terreno senza rovinare i raccolti.
Nonostante il progresso tecnologico, il millenario passato rurale resiste come prima risorsa del genere umano. La coltivazione “manuale” del suolo è, infatti, il fattore basilare dell’attività contadina, intimamente legata all’impegno personale dell’uomo, con tutte le sue implicazioni culturali e di tradizioni, di cui ognuno di noi reca traccia nelle sue origini ancestrali.
Daniela Quieti
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