Identità e barbarismo


La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

Identità: dal latino identitas-atis, deriva da idem: stesso, medesimo… L’identità è quell’insieme di valori, di ideali, di caratteri, che identificano un paese, una società, un singolo individuo; conosciamo vari tipi di identità: linguistica, religiosa, culturale, storica e tutte costituiscono in maniera imprescindibile il punto da cui l’uomo deve partire per affermare la propria libertà di individuo. Dal filosofo Fichte, come da altri pensatori romantici, vengono considerate strumenti attraverso cui sostenere la propria nazionalità, intesa non come qualcosa delimitabile dalla natura ma come qualcosa che verte solo su valori etici e morali e con la quale è possibile riscoprire le proprie radici, le proprie origini, portando alla luce la valenza culturale e conoscitiva di ogni singolo Paese. Fichte, attraverso un dialogo pubblicato nel 1808, incoraggiò il suo paese, la Germania, al raggiungimento di questo obiettivo, perché da lui era ritenuta l’unico Stato ad aver mantenuto intatte le sue caratteristiche nazionali originarie e naturali, la sua lingua non aveva subito barbarismi, al contrario di altre come quella italiana, a causa comunque delle varie dominazioni straniere che si sono succedute nei secoli, e inoltre era l’unico Stato in cui la religione non influì in maniera rilevante sulla politica… Insomma, la Germania era riuscita a conservare le proprie tradizioni e a guadagnarsi il merito di poter affermare il proprio primato culturale. Come potete vedere, la storia torna ad essere, ancora una volta, la nostra maestra di vita ed è proprio partendo da essa che insieme, potremmo tutti ricostruire la nostra identità, il nostro essere, il cui valore è da troppo tempo sepolto. Affidandoci al grande patrimonio che la storia stessa ci offre e intraprendendo un nuovo cammino alla riscoperta del nostro passato, possiamo arrivare alla costruzione di un futuro più fiducioso e meritevole.

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